Slovacchia al voto a settembre: il ritorno di Robert Fico?

di Salvatore Sinagra (Comitato Scientifico CESPI)

Il prossimo 30 settembre si svolgeranno le elezioni legislative in Slovacchia. A metà maggio a Praga ho incontrato Miroslav Surmánek, avvocato e attivista politico slovacco. Surmánek sostiene che le prossime politiche incoroneranno Robert Fico, che diverrà capo del governo. Di recente anche l’autorevole ma controverso ex ministro degli esteri ceco Jan Kavan[1], profondo conoscitore della politica slovacca, ha affermato Fico potrebbe essere il prossimo primo ministro della Slovacchia. Fico sulla carta leader del partito di sinistra SMER- socialdemocrazia[2] oggi nel PSE è da molti definito un populista di sinistra, da qualcuno è perfino paragonato all’ungherese Orbán.

Si tratterebbe di un ritorno, perché Fico è stato premier, quasi ininterrottamente, con la sola eccezione di 21 mesi[3], dal 2006 al 2018.

Si tratterebbe di un ritorno clamoroso. Nel Marzo 2018, a seguito dell’omicidio del giornalista Jan Kučiak che stava indagando su frodi fiscali e connessioni con la ‘ndrangheta di uomini d’affari vicini allo SMER, Fico fu costretto a lasciare la guida del governo al compagno di partito Peter Pellegrini[4]. Da quel momento sembrò la sua carriera politica fosse definitivamente segnata, prima, nel 2019, Zuzana Čaputová, avvocatessa e leader di un partito extraparlamentare alle elezioni presidenziali sconfisse il candidato dello SMER, il commissario Europeo Maroš Sefcovic[5]; poi nel 2020 con le elezioni politiche Ol’ano, un partito di destra populista anticorruzione mandò all’opposizione lo SMER facendo un governo che coalizzava forze di destra che andavano dai liberisti di Libertà e  Solidarietà alla destra radicale e nazionalista di Siamo una Famiglia. Di fatto l’unica forza di destra parlamentare che rimaneva fuori dalla compagine di governo era Slovacchia Nostra del neonazista Marian Kotleba.  Divenne premier Igor Matovič[6]. Infine subito dopo la formazione del nuovo governo lo SMER di Fico subì una scissione, Peter Pellegrini ed un nutrito gruppo di dissidenti formarono un nuovo partito, Hlas, in italiano Voce, nato con l’intento di affrancarsi dall’immagine dello SMER di forza corrotta e populista. Scriveva su East Journal Leonardo Benedetti a giugno 2020 che la carriera politica di Fico sembrava essere al tramonto e che “tutto ciò che ruotava intorno alla sua figura era stato spazzato via dalla scena politica slovacca, a partire dai suoi alleati di coalizione[7]”. A proposito dei voti del 2019 e 2020 diceva Andreas Pieralli, pubblicista e traduttore italoceco “questa volta gli slovacchi si sono rialzati”.

Il governo delle troppe destre ebbe però vita difficile: a marzo 2021 vi fu un rimpasto con il  premier Matovič ed il ministro delle finanze Heger che si scambiarono i ruoli, poiché Matovič ed il ministro della salute avevano acquistato vaccini anticovid russi senza informare il parlamento, ma evidentemente la questione vaccini era il sintomo di tensioni nella maggioranza[8]; da settembre 2022 il governo operò senza una maggioranza per l’abbandono della coalizione di Libertà e Solidarietà che contestava l’approvazione di un piano di aiuti alle famiglie con il voto di parlamentari di estrema destra all’opposizione[9]; a gennaio 2023[10] il governo  è stato sfiduciato,  a maggio la presidente Čaputova, ha incaricato il dirigente della banca centrale Ľudovít Ódor di formare un governo tecnico per traghettare il paese a nuove elezioni. Il nuovo esecutivo è composto da ministri privi di esperienza nei partiti o senza una carriera politica di successo[11]. Alcuni giornalisti non hanno esitato a definire il governo Heger semplicemente come un tentativo di tenere Fico lontano dal potere.

Risultati elezioni parlamentari 2020 e sondaggi elezioni 2023

Le elezioni 2020 videro un accordo contro lo SMER di Fico di quattro forze che si autoproclamarono democratiche. Le elezioni 2023 sembrano un confronto tra forze nazionaliste e forze democratiche ed europeiste, con almeno un partito, Hlas di Pellegrini, che potrebbe essere l’ago della bilancia a metà strada tra i due fronti e Libertà e Solidarietà, il partito più liberista dello spettro politico difficile da includere in qualsiasi coalizione. In tal senso lo SMER di Fico è storicamente un partito conservatore più che un classico partito socialdemocratico[12], se non addirittura un partito nazionalista mainstream radicalizzato[13] ed è abituato a governare con partiti di destra radicale: dal 2006 al 2010 e dal 2016 al 2020 i governi dello SMER sono stati appoggiati dall’SNS[14] un partito nazionalista oggi fuori dal parlamento.

Si riportano nella tabella di sopra l’ultima media dei sondaggi pubblicata da Politico.eu e l’ultimo sondaggio pubblicato da Polis-Slo. La gran parte delle indagini demoscopiche afferma che i due partiti di sinistra risultanti dalla scissione dello SMER si contenderanno il primo posto in un testa a testa. Si segnala qui il sondaggio di Polis-Slo perché diverge dagli altri attribuendo un discreto vantaggio allo SMER di Fico su Hlas di Pellegrini, margine di vantaggio che comunque non garantirebbe a Fico vita facile nella formazione di un nuovo governo.

Nel frattempo pare che Fico, che ha perso i suoi storici alleati, abbia lavorato per cercare nuovi compagni di viaggio proseguendo sulla strada da lui percorsa fin dal 2006 che mette insieme conservatori di sinistra e nazionalisti. Ha cambiato il nome del suo partito da SMER-Socialdemocrazia a SMER Socialdemocrazia Slovacca[15] ed ha intensificato i contatti con l’estrema di Republika, partito ancora più radicale dei nazionalisti che in passato hanno governato con lui, nato da una scissione del Partito Popolare-Slovacchia Nostra del neonazista Kotleba. Inoltre non si può non rilevare che i giudici volevano arrestare Fico, che è stato salvato dall’immunità parlamentare, perché al momento del voto si sono astenuti, oltre a qualche franco tiratore ed all’estrema destra di Republika i parlamentari di  Sme-Rodina che dal 2020 ha fatto parte della coalizione di destra che si opponeva a Fico, inoltre Peter Pellegrini è stato uno dei primi a stringere la mano a Fico dopo il voto del parlamento.[16] Si tratta di prove tecniche per una futura coalizione o semplicemente di un accordo tra partiti con esponenti di rilievo con significativi problemi con la giustizia?

 Per governare in Slovacchia servono 76 seggi nell’unica camera del paese. Difficilmente Fico potrà ottenere una maggioranza alleandosi solo con gli ultraconservatori di SME-Rodina e con l’estrema destra di Republika, e solo nello scenario a lui più favorevole potrebbe avere i numeri per governare insieme a Hlas e Sme-Rodina. Probabilmente per governare avrebbe bisogno del voto di Hlas, Sme Rodina e Republika. Oggi in molti affermano che un testa a testa tra lo Smer e Hlas porterebbe velocemente ad un governo Fico, ma non è chiaro se sia possibile per Pellegrini, desideroso di costruire per il suo partito una rassicurante immagine socialdemocratica, fare un accordo con Republika, partito di estrema destra nato da uno split del Partito Popolare-Slovacchia Nostra, a lungo oggetto di una conventio ad excludendum.  Sul fronte opposto l’unica coalizione in grado di mandare Fico all’opposizione dovrebbe includere di fatto tutte le forze che passeranno lo sbarramento del 5% ed hanno sostenuto il governo nella legislatura appena conclusa e Hlas di Pellegrini; la coalizione anti- Fico dovrebbe comprendere forse perfino Libertà e Solidarietà che ha fatto cadere il governo anti-Fico.

In tal contesto occorre menzionare due elementi

  • I sondaggi nei paesi postcomunisti presentano spesso significativi margini d’errore: i sondaggi di marzo 2022 per le imminenti politiche ungheresi davano in vantaggio Orbán in media di 5 punti, l’autocrate ungherese ha staccato poi nel voto di aprile le opposizioni di venti punti, discreti margini di errore si sono rilevati anche nelle previsioni per le politiche ceche del 2021 e per quelle slovene del 2022
  • l’inflazione spaventosa, oltre il 12% nel 2022, e si prevede circa il 10% nel 2023 e circa il 5% nel 2024[17], che forse potrebbe spingere forze diverse a collaborare.

Tuttavia il futuro della Slovacchia sembra schiacciato tra instabilità e populismi nazionalisti.

A prescindere dai risultati delle elezioni del 30 settembre Fico si riafferma quale figura centrale della politica della politica slovacca nonostante sia stato coinvolto nel più grave scandalo della storia del paese, su ciò hanno inciso diversi fattori

  • senza dubbio dal 2020 la coalizione di governo degli oppositori di Fico si è rivelata divisa su tutto e poco incisiva
  • Fico inoltre ha cavalcato la diffidenza della popolazione verso i vaccini e l’antiamericanismo diffuso nel paese. Già prima dell’invasione dell’Ucraina l’ex premier polemizzò con la presidente Čaputova ed il governo accusandoli di essere agenti americani. La Slovacchia è uno dei pochi paesi del dissolto patto di Varsavia in cui la diffidenza verso gli americani è più significativa di quella verso i russi[18].
  • Nonostante la Slovacchia plasmata dal Dzurinda (premier dal 1998 al 2006) sia stata spesso definita un miracolo economico, è il primo paese d’Europa per produzione di automobili per abitante e molte multinazionali hanno stabilito i loro quartier generali a Bratislava, in Slovacchia c’è molta insoddisfazione ed una significativa richiesta di uguaglianza. Questi sentimenti pare siano intercettati da Fico, che fin dalle elezioni vinte nel 2006 usò lo slogan “meno mercato e più Stato” ma in realtà ha apportato solo limitati correttivi al sistema paese messo a punto da una delle destre più liberiste d’Europa[19]. Dice Surmánek che non sorprende che ci sia insoddisfazione, perché in Slovacchia non c’è mai stato alcun miracolo economico. Basta fare un rapido confronto relativo ad ospedali, scuole e autostrade con la vicina Cechia per capire quanto sia ancora lunga la strada da fare. I fondamentali economici, che spesso sfuggono ai giornalisti, danno ragione Surmánek, nel 2022 il PIL pro capite della Slovacchia è di circa 37.350 dollari, nessun paese europeo aderente all’OCSE ha un dato peggiore. La Polonia ha un PIL pro capite di oltre 43.500 dollari, la Cechia di quasi 50.000 dollari[20].

Infine cosa succederà se Fico tornerà al potere? Qualcuno parla di “orbanizzazione” della Slovacchia. Di certo Fico, che per un’inchiesta ha rischiato la carriera politica (2018) ed è andato vicinissimo all’arresto cercherà di mettere sotto il suo controllo la giustizia slovacca – come avvenuto in Polonia – e cercherà di vendicarsi contro i giudici e i parlamentari che hanno provato a farlo condannare; inoltre ha anche promesso di portare sulla questione ucraina la Slovacchia su posizioni simili a quelle dell’Ungheria. Il futuro della Slovacchia è nero? Forse. Scriveva nel 2006 Pardaic Kenney[21], docente universitario esperto in questioni dell’Europa dell’est, che la Slovacchia sopra il Danubio fu per tutti gli anni novanta il paese “più deprimente” in termini di transizione alla democrazia. Forse la Slovacchia tornerà ad essere una democrazia imperfetta, o forse in tutti questi anni la Slovacchia non è mia stata una democrazia perfetta e politici di Bruxelles e giornalisti ed ONG che “misurano la democrazia” hanno sbagliato le loro valutazioni.


[1] Politico socialdemocratico, ministro degli esteri della Repubblica Ceca dal 1998 al 2002

[2] Smer – sociálna demokracia

[3] Alle elezioni 2010 lo SMER di Fico fu il partito più votato, ma la maggioranza dei parlamentari eletti apparteneva a partiti che osteggiavano Fico. Per 21 mesi un governo con una litigiosa coalizione di centro-destra fu guidato da Iveta

[4] Robert FICO In Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/robert-fico/

[5] Zuzana Čaputová in Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/caputova-zuzana-nata-strapakova

[6] Igor Matovič in Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/igor-matovic/

[7] L. BENEDETTI, Slovacchia: la resa dei conti nel partito socialdemocratico. East Journal. 9 giugno 2020

[8]A. AJRES, Slovacchia: un nuovo premier dopo lo scandalo vaccini. East Journal. 31 marzo 2021. In realtà Heger e Matovič si scambiarono solo i ruoli di premier e ministro delle finanze

[9] G; BUCCI, Slovacchia: Il governo Heger perde la maggioranza, socialdemocratici alla riscossa,. East Journal. 18 settembre 2022

[10] F. DAINOTTI, Slovacchia sfiduciata si va verso il voto, East Journal, 3 gennaio 2023

[11] R. STOKLASA – J. LOPATKA, Economist Odor picked as Slovakia’s caretaker prime minister, Reuters, 15 maggio 2013

Slovakia swears in interim government of technocrats after crisis, Al Jazeera, 15 maggio 2023

[12] V.BILCIK – J.BUZALKA, Slovakia in Life in post-communist Eastern Europe after EU membership. Happy ever after? Routledge 2012, pag. 67

[13] L.BUSTIKOVA, The radical right in Eastern Europe in the Oxford hanbdbook of radical right, 2018

[14] SNS – Slovenská Národná Strana

[15] Smer – slovenská sociálna demokracia

[16] A. RAPINO, Slovacchia: due franchi tiratori salvano l’ex premier Fico dall’arresto, 3 gennaio 2023

[17] Fonte IMF data mapper https://www.imf.org/external/datamapper/PCPIPCH@WEO/OEMDC

[18] I. SVOBODOVA, Radĕji Putina než imperialisty z Ameriky, Slovensko se bouří a hledá své místo v rozděleném svět, Respekt, 6 febbraio 2022

[19] La Slovacchia di Dzurinda, premier dal 1998 al 2006, fu caratterizzata dall’introduzione nel 2004 di una flat tax l 19% sui redditi delle persone fisiche (inoltre la medesima aliquota fu prevista per l’imposta sulla società e l’IVA) e dalla possibilità di ricorrere in modo estremamente facile a contratti a termine. Fico si è limitato, nel 2013, ad imporre un’ulteriore aliquota del 25% sui redditi sopra il 35.000  euro ed a piccoli correttivi delle normativa sul lavoro

[20] Slovakia, OECD data https://data.oecd.org/slovak-republic.htm

[21] P. KENNEY, Il peso della libertà, l’Europa dell’est dal 1989. EDT, Torino, 2008

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