
A cura di Marilena Vimercati
Il 20 novembre di ogni anno si celebra la “Giornata mondiale dell’infanzia” per commemorare la Dichiarazione dei diritti del fanciullo approvata durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il 20 novembre 1959. Trent’anni dopo, il 20 novembre 1989, le Nazioni Unite adottarono la Convenzione sui diritti dell’infanzia
La Convenzione ONU del 1989
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è composta da 54 articoli ripartiti in tre parti.
Nella prima parte (Art. 1- 41) sono elencati i diritti riconosciuti a ogni bambino, senza alcuna distinzione. Tra questi, quattro vengono identificati come principi fondamentali: il diritto alla non discriminazione (art.2), il rispetto del superiore interesse del bambino (art.3), il diritto alla vita, alla sopravvivenza e a un corretto sviluppo (art.6) e il diritto all’ascolto (art.12).
La seconda parte (Art. 42-45) istituisce e regola il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia, organismo indipendente col compito di esaminare i progressi compiuti dagli Stati parte nell’esecuzione degli obblighi derivanti dalla Convenzione e dai suoi primi due Protocolli opzionali.
Nella terza parte (Art. 46-54) sono definite le questioni procedurali: la modalità di ratifica ed entrata in vigore, la possibilità in capo agli Stati parte di proporre emendamenti o recedere dalla Convenzione stessa, il deposito del testo in varie lingue presso il Segretario generale dell’ONU.
Le azioni dell’AGIA-Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza
Il trentennale della ratifica della Convenzione ONU da parte dello Stato Italiano, avvenuta nel 1991, cade in uno dei momenti più difficili della nostra storia, quello della pandemia da Covid-19. Le conseguenze delle limitazioni imposte per la tutela della salute pubblica hanno infatti compresso, e talvolta azzerato, una serie di diritti che sembravano definitivamente acquisiti, come quelli all’istruzione, alla socialità, all’ascolto, alla partecipazione, allo sport e al tempo libero.
In occasione del trentennale l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – AGIA – ha lanciato la campagna di comunicazione istituzionale “Liberi di crescere” in onda dal 18 novembre sulle reti Rai radio e tv e diffusa sui social media per sottolineare l’importanza di conoscere il valore dei diritti di bambini e ragazzi, tra cui quelli di partecipare, imparare, giocare, comunicare e crescere in modo sano.
La campagna vuole anche evidenziare come spetti agli adulti la responsabilità di difendere e rendere concreti tali diritti.
Lo spot, attraverso una carrellata di immagini che ritraggono bambini e ragazzi impegnati in diverse attività, sottolinea l’importanza di conoscere il valore dei loro diritti: sperimentare, giocare, imparare, partecipare, sognare, sbagliare, comunicare, condividere, crescere. Gli adulti hanno la responsabilità di concretizzare e difendere questi diritti per accompagnare bambini e ragazzi verso il futuro. Lo slogan “Crescere insieme significa crescere liberi” evidenzia il ruolo chiave degli adulti che accompagnano nella crescita le nuove generazioni.
In contemporanea sempre l’Autorità garente per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, ha presentato il “Manifesto sulla partecipazione dei minorenni” nell’ambito del convegno “Una società che ascolta: le nuove sfide della partecipazione”, svoltosi il 18 novembre 2021 a Roma.
Il manifesto è in linea con quanto affermato nella Convenzione ONU sul diritto dei minorenni a essere ascoltati a proposito delle questioni che li riguardano chiedendo che le loro opinioni siano tenute nella giusta considerazione: essi sono gli adulti di domani ma già oggi sono persone che di minore hanno solo l’età e che devono pertanto poter esprimersi sulle scelte che li riguardano.
Cinque sono le raccomandazioni che l’Autorità garante rivolge alle istituzioni; in particolare rivolgendosi alle scuole di ogni ordine e grado, le sollecita a prevedere l’inserimento, all’interno dell’offerta formativa scolastica, della partecipazione attiva dei minorenni come elemento dell’insegnamento di educazione civica, nonché come metodologia e pratica educativa.
Al legislatore raccomanda di istituire la Giornata nazionale della partecipazione delle persone di minore età, con l’obiettivo di monitorare l’effettiva applicazione di tale diritto, di sensibilizzare la cittadinanza sul tema e di promuoverne la cultura e la consapevolezza.
Go blue
Go blue è l’interessante iniziativa promossa in questa giornata da UNICEF a cui hanno aderito più di 200 comuni italiani: si sono illuminati di blu i monumenti e gli edifici rappresentativi per ribadire il ruolo delle amministrazioni comunali a sostegno dei diritti dei bambini: a Torino la cupola della Cappella della Sindone, i palazzi della giunta e del Consiglio Regionale, a Genova la lanterna, a Modena la fontana dei due fiumi, a Bergamo la porta S. Giacomo sulle mura venete della città, a Firenze il loggiato dell’Istituto degli Innocenti e le porte storiche.
La carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori
In italia sono quasi 100mila i minori con genitori separati o divorziati spesso esposti al rischio di essere travolti dalle “guerre” degli adulti e di perdere così gli affetti costruiti negli anni.
Per questo è stata predisposta una carta a tutela dei loro diritti: essa è stata realizzata ascoltando la voce di 18 minori, 9 maschi e 9 femmine, riuniti in una commissione creata appositamente dal Garante, ma anche sentendo il parere di esperti legali, psicologici, sociali sentiti in diverse audizioni.
E un decalogo che, ispirandosi alla Convenzione di New York, definisce dieci punti fermi ai quali i genitori dovranno cercare di aderire e che verrà mandato a consultori, avvocati, ordini professionali, agenzie educative.
1. I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti
I figli hanno il diritto di essere liberi di continuare a voler bene ad entrambi i genitori, hanno il diritto di manifestare il loro amore senza paura di ferire o di offendere l’uno o l’altro. I figli hanno il diritto di conservare intatti i loro affetti, di restare uniti ai fratelli, di mantenere inalterata la relazione con i nonni, di continuare a frequentare i parenti di entrambi i rami genitoriali e gli amici.
L’amore non si misura con il tempo ma con la cura e l’attenzione.
2. I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età
I figli hanno il diritto alla spensieratezza e alla leggerezza, hanno il diritto di non essere travolti dalla sofferenza degli adulti. I figli hanno il diritto di non essere trattati come adulti, di non diventare i confidenti o gli amici dei loro genitori, di non doverli sostenere o consolare. I figli hanno il diritto di sentirsi protetti e rassicurati, confortati e sostenuti dai loro genitori nell’affrontare i cambiamenti della separazione.
3. I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori
I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nella decisione della separazione e di essere informati da entrambi i genitori, in modo adeguato alla loro età e maturità, senza essere caricati di responsabilità o colpe, senza essere messi a conoscenza di informazioni che possano influenzare negativamente il rapporto con uno o entrambi i genitori. Hanno il diritto di non subire la separazione come un fulmine, né di essere inondati dalle incertezze e dalle emozioni dei genitori. Hanno il diritto di essere accompagnati dai genitori a comprendere e a vivere il passaggio ad una nuova fase familiare.
4. I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti
I figli hanno il diritto di essere ascoltati prima di tutto dai genitori, insieme, in famiglia. I figli hanno il diritto di poter parlare sentendosi accolti e rispettati, senza essere giudicati. I figli hanno il diritto di essere arrabbiati, tristi, di stare male, di avere paura e di avere incertezze, senza sentirsi dire che “va tutto bene”. Anche nelle separazioni più serene i figli possono provare questi sentimenti e hanno il diritto di esprimerli.
5. I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti
I figli hanno il diritto di non essere strumentalizzati, di non essere messaggeri di comunicazioni e richieste esplicite o implicite rivolte all’altro genitore. I figli hanno il diritto di non essere indotti a mentire e di non essere coinvolti nelle menzogne.
6. I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori
I figli hanno il diritto che le scelte più importanti su residenza, educazione, istruzione e salute continuino ad essere prese da entrambi i genitori di comune accordo, nel rispetto della continuità delle loro abitudini. I figli hanno il diritto che eventuali cambiamenti tengano conto delle loro esigenze affettive e relazionali.
7. I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori
I figli hanno il diritto di non assistere e di non subire i conflitti tra genitori, di non essere costretti a prendere le parti dell’uno o dell’altro, di non dover scegliere tra loro. I figli hanno il diritto di non essere costretti a schierarsi con uno o con l’altro genitore e con le rispettive famiglie.
8. I figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi
I figli hanno bisogno di tempo per elaborare la separazione, per comprendere la nuova situazione, per adattarsi a vivere nel diverso equilibrio familiare. I figli hanno bisogno di tempo per abituarsi ai cambiamenti, per accettare i nuovi fratelli, i nuovi partner e le loro famiglie. Hanno il diritto di essere rassicurati rispetto alla paura di perdere l’affetto di uno o di entrambi i genitori, o di essere posti in secondo piano rispetto ai nuovi legami dei genitori.
9. I figli hanno il diritto di essere preservati dalle questioni economiche
I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nelle decisioni economiche e che entrambi i genitori contribuiscano adeguatamente alle loro necessità. I figli hanno il diritto di non sentire il peso del disagio economico del nuovo equilibrio familiare, e di non subire ingiustificati cambiamenti del tenore e dello stile di vita familiare, di non vivere forme di violenza economica da parte di un genitore.
10. I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano
I figli hanno il diritto di essere ascoltati, ma le decisioni devono essere assunte dai genitori o, in caso di disaccordo, dal giudice. I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni prese, in particolare quando divergenti rispetto alle loro richieste e ai desideri manifestati. Il figlio ha il diritto di ricevere spiegazioni non contrastanti da parte dei genitori.
La carta si può scaricare dal sito dell’Autorità garante. (www.garanteinfanzia.org).
I 10 diritti naturali di bimbi e bimbe
Questo interessante decalogo “I diritti naturali dei bambini e delle bambine” è il manifesto, creato più di 20 anni fa, da Gianfranco Zavalloni, per 16 anni maestro di scuola dell’infanzia, poi dirigente scolastico in diversi comuni della Romagna e responsabile dell’Ufficio Scuola del Consolato d’Italia di Belo Horizonte, in Brasile.
Scomparso giovanissimo nel 2012, credeva in una scuola creativa, aperta all’ecologia, alle lingue locali e alla multiculturalità; credeva in un’educazione libera, a contatto con la natura, lenta e non violenta, che rispetti i tempi dell’infanzia, dove i bambini possano sperimentare i limiti e le potenzialità del proprio corpo, mettersi alla prova, vincere o perdere, avere sì ginocchia sbucciate, ma anche una migliore autostima per aver potuto superare le piccole difficoltà che un ambiente naturale pone.
Le sue idee pedagogiche sono state ben sintetizzate nel libro “La pedagogia della lumaca“ cioè l’elogio della lentezza, strategia educativa basata sull’idea di Rousseau che ”perdere tempo è guadagnare tempo”, tempo perso ad ascoltare i ragazzi nelle loro storie personali, preziosissimo soprattutto nella fase iniziale dell’anno scolastico: tempo della scoperta reciproca e dell’elaborazione di buone regole comuni del vivere insieme.
Quello che a volte ci appare tempo perso è in realtà il modo più idoneo per favorire i processi di apprendimento e di crescita dei bambini e dei ragazzi.
In Italia Gianfranco Zavalloni è stato l’apripista del cosiddetto movimento per una “slow school”.
I 10 diritti naturali sono:
1 IL DIRITTO ALL’OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2 IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti
3 IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
4 IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare
5 IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,
incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco
6 IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
7 IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
8 IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
9 IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua
10 IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle