Pina nel ricordo del CSI di Cernusco sul Naviglio

Pina Barbanti

In una grigia giornata di Ottobre 2020 ci ha lasciato la nostra cara amica Pina Barbanti, pochi giorni dopo il suo ottantaquattresimo compleanno.

Sempre combattiva e vivace fisicamente e intellettualmente, purtroppo è stata sopraffatta da una malattia breve ma crudele ed inesorabile.

Insegnante di stenografia  anche a Sesto San Giovanni, a ridosso di Milano dove viveva, ha insegnato per anni non pensando al suo lavoro come ad un mestiere qualsiasi ma sempre trasportata da una grande passione in tutto quello che faceva.

Una volta in pensione si è impegnata con dedizione alla Caritas Ambrosiana e per l’accoglienza di giovani extracomunitari, aiutandoli ad affrontare e risolvere le difficoltà di inserimento nella nostra comunità.

L’esperienza in Nicaragua: una pietra miliare

L’abbiamo incontrata la prima volta in Nicaragua, nel lontano 1984, mentre scendeva da un autobus assieme ai ragazzi che partecipavano ai campi di lavoro organizzati dall’associazione Italia-Nicaragua.

Al ritorno in Italia si è unita al nostro gruppo del Centro Solidarietà Internazionale che proprio in quegli anni avviava i primi progetti di solidarietà nel paese centroamericano e nell’agosto del 1988, siamo stati assieme un mese, per le contrade del Nicaragua, muniti di attrezzatura per registrare canzoni popolari.

La raccolta delle canzoni popolari

Copertina del disco in vinile “Vamos a la Feria del Maiz”

Pina Barbanti aveva il delicato compito di raccogliere i testi delle varie canzoni che poi hanno dato vita al disco 33 giri “Vamos a la feria del maiz”.

La vendita di questo disco, aggiunta a quella dei libri di fiabe da poco realizzati, ha consentito alla nostra associazione di continuare nell’opera di finanziamento di progetti di solidarietà con il Nicaragua, da pochi anni liberatosi da una atroce dittatura. “Una Domenica pomeriggio eravamo in un villaggio, un poco distante da Managua, verso il nord del paese, a casa di un insegnante di scuola primaria, pronti a registrare le canzoni di un improvvisato “complessino” composto da quattro  fratelli.   

Erano venuti  apposta a cavallo,  con le chitarre  a tracolla, da posti lontani, immersi nella foresta.

La registrazione dei brani utili per il disco fu problematica  perché  sul  più bello è  scoppiato un  acquazzone  che procurò un forte rumore sul tetto di lamiera della modesta casa di legno che ci ospitava.

Finito lo scroscio d’acqua, tipico in quella stagione, riprendemmo la registrazione ma veniamo di nuovo interrotti da musica e canti provenienti dalla strada, per una processione con la statua della “Purissima”.

Alla fine riuscimmo a registrare solo due canzoni mentre Pina prese con calma i testi in lingua spagnola.

Sulla camionetta di Martin

Così, tra sole cocente e acquazzoni improvvisi, per tutto il mese di Agosto, portati in giro per il Nicaragua da Martin, giovane e spericolato autista di una camionetta ridipinta a mano, con due grandi stemmi ONU ai lati, messaci a disposizione dall’allora ministro della educazione Ernesto Cardenal.

A quei tempi c’erano squadracce armate di “Contras”, antisandinisti, che disseminavano terrore fra i villaggi e Martin girava con un Kalashnikov sotto il suo sedile.”

La scomparsa di Pina Barbanti è stata una grave perdita per tutti gli aderenti al Centro di Solidarietà Internazionale – CSI Nord Est Milano e la ricorderemo sempre con grande stima e affetto!

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